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I risultati del progetto

LUOGHI COMUNI

ROMA 8 Luglio 2017 – Ieri, 7 luglio, durante una Conferenza pomeridiana che si è svolta nella Sala “Spazio Europa” all’interno della sede della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, sono stati presentati i risultati del progetto ‘Luoghi Comuni’ realizzato con il contributo dell’Unione Europea, Programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza e coordinato dall’associazione Bambini in Romania Onlus con il coinvolgimento di scuole di diverso grado di Bari, Milano e Roma. Organizzatore della Conferenza è stata l’Associazione “Spirit Romanesc Onlus”, partner del progetto.

Numerosi e concreti gli interventi. In apertura, Dana Mihalache, presidente dell’Associazione “Spirit Romanesc”, ha illustrato, in sintesi, i risultati del progetto che ha coinvolto, sul territorio nazionale, circa 1900 persone, tra studenti, i loro colleghi che hanno assistito agli spettacoli o proiezioni autoprodotti, docenti, mediatori culturali e artisti professionisti.

A Bari, Roma e Milano, in più di 6 mesi di lavoro, tra questi, oltre 100 bambine/i e ragazze/i sono stati attivamente impegnati in percorsi artistici partecipati – laboratori video e teatrali – in cui hanno potuto esprimersi liberamente, confrontandosi su tematiche legate alle discriminazioni nei confronti dei rom e del “diverso” ma, soprattutto, su quanto hanno in comune e su quali strade e ponti costruire insieme per una nuova cultura dell’interazione. “C’è un’intolleranza verso i rom che ha alla base, così come vediamo dalle ultime statistiche, una totale assenza di conoscenza o peggio, numerosi pregiudizi”, ha affermato Dana Mihalache.

Dal Ministero dell’Istruzione ha parlato Vinicio Ongini, che è intervenuto sulla maniera in cui il progetto interagisce con le linee della strategia nazionale del Ministero dell’Istruzione. “C’è una via tutta italiana per affrontare l’integrazione, che ha alla base l’idea di una scuola interculturale. Uno scambio tra gruppi misti, nel rifiuto di modelli che si trovano in altri paesi, come per esempio quello di classi per bambini che non parlano bene la lingua di quel paese. In un’ottica dello scambio, guadagniamo tutti. Ma bisogna passare dai principi, che possono essere bellissimi ma restare su carta, alle azioni concrete. Per questo ho guardato con molto interesse il progetto “Luoghi comuni”, che anche nel nome raccoglie due sensi: quello di combattere i pregiudizi (luoghi comuni) ma anche quello della necessità di trovare un luogo comune, nel senso di punti di incontro e di partecipazione”. Tra le caratteristiche del progetto già condivise come buone pratiche, sono state identificate almeno tre strategie di successo: il coinvolgimento delle periferie, investire sul protagonismo dei giovani e trovare strumenti d’integrazione usando come mezzo il linguaggio artistico.

È poi intervenuta Saska Iovanovic, ingegnere di origine rom, presidente dell’Associazione Romni Onlus e fondatrice della Casa editrice con lo stesso nome. Ha portato la testimonianza della sua partecipazione ai laboratori, ma ha anche parlato delle difficoltà che ha incontrato, da mediatore, nella propria comunità. “Quando parliamo di un alto indice di abbandono scolastico, ci rendiamo conto che i motivi sono numerosi: povertà e disagio sanitario, ma non solo. Dobbiamo parlare dei matrimoni precoci, un tema che è praticamente assente nel dialogo con le istituzioni, perché in tanti lo considerano “parte della tradizione rom”. Noi, donne che vogliamo combattere i matrimoni precoci, siamo state anche attaccate da altri mediatori della comunità. Ci vuole coraggio per guardarsi allo specchio e agire: informare le famiglie, le ragazze, formare dei leader nelle comunità rom, trovare percorsi alternativi”.

Un forte segnale di allarme è stato dato dal professor Marco Brazzoduro, presidente dell’Associazione Cittadinanza e Minoranze e docente di Politiche sociali alla Sapienza di Roma. “Purtroppo assistiamo a un crescente antiziganismo, e quando si parla del fenomeno, lo si fa guardando le realtà marginali. Si dice che vivono nei campi, mentre solo 20% dei rom vive nei campi. Poi, la prima domanda che mi fanno quando li incontro è se li trovo un lavoro. A chi mi dice che non vogliono lavorare, chiedo: ma tu, offriresti un lavoro a un rom? Così la colpa viene data alla vittima! C’è una sistematica esclusione dei rom e la colpa grave è delle istituzioni. Una delle soluzioni che propongo per combattere l’abbandono scolastico è quella di valorizzare il percorso educativo, per esempio dando delle borse di studio a chi continua la scuola”.

Di dati statistici ma anche della presenza di forti fenomeni discriminatori – “un’avarizia del cuore” ha parlato Antonio Ricci, ricercatore dell’IDOS, l’Istituto che cura, tra altri studi in materia d’immigrazione, la redazione dell’annuale Dossier Statistico Immigrazione. “La Pew Research Center di Washington ha rilevato che nel 2016, l’ostilità nei confronti dei rom (82%) è diventata negli ultimi anni un problema sociale e politico rilevante”. Sono stati poi citati dati UNAR disponibili nel 2016 riguardanti le segnalazioni di episodi discriminatori. Sono state 2.939 le istruttorie aperte di cui 2.652 risultate pertinenti. Il 69% ha riguardato fatti discriminatori per motivi etnico-razziali, di cui per il 17% si tratta di eventi riguardanti le comunità Rom, Sinti e Caminanti.”

Alessandro Pistecchia, dell’UNAR ha parlato del ruolo ricoperto dall’istituzione che rappresenta, quello di promozione della parità di trattamento e della Strategia Nazionale di Inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti (2012-2020), annunciando che l’UE ha messo a disposizione dei fondi specifici europei per affrontare il tema dell’integrazione dei rom.

Ampio spazio è stato riservato alla presentazione della Ricerca “Linee guida per la scolarizzazione, l’empowerment e l’integrazione degli studenti rom”, curata dalla sociologa Simonetta Bormioli. “La condizione dei minori rom in Italia è molto differenziata, nonostante le rappresentazioni correnti riguardino quasi solo le famiglie che vivono nelle condizioni di maggiore esclusione sociale, per cui è sempre utile effettuare un’analisi della situazione di partenza avvalendosi anche del contributo del punto di vista dei bambini, delle famiglie e delle rappresentante dei rom. Il rischio del determinismo culturalista è molto diffuso e va contrastato, perché consolida stereotipi e pregiudizi non solo presso la società maggioritaria ma anche tra gli stessi minori rom e determina l’effetto perverso di nascondere le vere ragioni degli ostacoli incontrati dalle bambine e dai bambini, dalle ragazze e dai ragazzi rom nei loro percorsi di crescita, emancipazione e riscatto da una condizione non sostenibile e non dignitosa in un paese come l’Italia”.

Uno dei punti sottolineati dalla ricerca è stata la necessità, emersa anche dai Laboratori, di creare situazioni di “empowerment” dei bambini e ragazzi rom, percorsi per far crescere la loro autostima, l’immagine di sé, trovare dei riferimenti positivi, attraverso percorsi di cittadinanza attiva, insieme ai loro coetanei non rom.

E proprio dell’attività concreta dei Laboratori hanno parlato tre dei professionisti che hanno lavorato al progetto, affiancando i ragazzi alle attività. “E’ stata un’esperienza bellissima per tutti, un percorso di crescita pieno di sorprese”, ha detto Pietro Freddi, regista e uno dei coordinatori da parte dell’Associazione “Makenoise” del progetto Video che si è svolto all’I.I.S. Rosselli di Aprilia. La professoressa Sabrina Vento, dello stesso Istituto, ha raccontato come ha affrontato in prima persona i pregiudizi di alcuni genitori che hanno ritirato i figli dal Laboratorio quando hanno saputo che saranno coinvolti anche ragazzi rom. Quelli che hanno continuato il percorso, soprattutto i ragazzi non rom, hanno descritto un’esperienza straordinaria di condivisione reciproca.

I presenti sono stati poi invitati da Uri Noy Meir, direttore teatrale e esperta di “Teatro dell’Oppresso”, responsabile del Laboratorio teatrale all’interno del progetto, a partecipare a un esperimento per capire come la stessa situazione può essere vista in modo completamente diversa, partendo da diverse prospettive. “Tra i ragazzi c’era tanta voglia di essere visti. Ma bisogna arrivare a vedere ogni individuo fuori dalle strutture mentali, che vanno piano piano sciolte. Ho visto dei ragazzi partecipanti che hanno percorso un vero cammino di crescita in questo senso!”.

La Conferenza è stato moderata dalla giornalista Miruna Cajvaneanu.

Dopo la Conferenza, gli ospiti sono stati invitati a un buffet offerto dagli organizzatori.

Ai partecipanti sono state distribuite copie dell’Osservatorio Romano sulle Migrazioni. Dodicesimo Rapporto, a cura di Idos in collaborazione e con il supporto dell’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”, e del Dossier Statistico Immigrazione 2016, realizzato da Idos in partenariato con Confronti, con il sostegno dei fondi Otto per Mille della Tavola Valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi e la collaborazione dell’UNAR/Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

www.luoghicomuni.eu info@luoghicomuni.eu FB – @ProgettoLuoghiComuni

Per Informazioni Stampa:

conferenza18 Miruna Cajvaneanu – 3886515430 miruna.cajvaneanu@yahoo.it

Invito conferenza: Invito Conferenza Insieme contro la discriminazione e per la promozione del diritto all’educazione

Comunicato stampa: comunicato_conferenza_luoghi_comuni _1_

conferenza13 Dana Ioana Mihalache, presidente associazione SPIRIT ROMANESC, coordinatore locale progetto: Conferenze finali 10 giu

conferenza19Ongini Vinicio, Ministero dell’istruzione

conferenza21 Saska Jovanovic, Presidente Associazione ROMNI Onlus e vicepresidente ROWNI-Roma Women Network Italy onlus: Saska Jovanovic_ intervento

conferenza25 Marco Brazzoduro, Presidente Associazione Cittadinanza e Minoranze: Marco Brazzoduro_sintesi intervento (1)

conferenza28 Antonio Ricci, Dossier Statistico Immigrazione: Antonio Ricci_sintesi intervento

conferenza31 Alessandro Pistecchia, UNAR

conferenza33 Simonetta Bormioli, sociologa Ass.ne SPIRIT ROMANESC ONLUS: LINEEGUIDA IN BREVE 110617

conferenza42 Pietro Freddi, rigista Maka Noise: Resoconto finale_Luoghi Comuni_laboratorio spot

conferenza45 Sabrina Vento, professoressa e responsabile progetto I.I.S. Rosselli (Aprilia): Sabrina Vento_sintesi intervento

conferenza48 Uri Noy Meir, il Teatro dell’Oppresso: Ury Noi Meir_sintesi intervento

IMG_7781 Ion Dumitru, mediatore interculturale: Ion Dumitru_sintesi intervento

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